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Pubblicità a dispositivi medici, solo se autorizzata

Tempo di lettura: 2 minuti
Insegne luminose fanno pubblicità a dispositivi medici

Indipendentemente dal formato scelto che sia stampa, social network, sito internet, radio o cortometraggio, la pubblicità a dispositivi medici rivolta al pubblico deve essere autorizzata dal Ministero della Salute.

L’iter di approvazione dura 45 giorni e prevede il pagamento di una tariffa pari a 380,10€ per ciascun testo, per ciascun prodotto e per ciascun mezzo di diffusione.
Quindi: 1 testo stampa, relativo a 3 prodotti, 1 mezzo di diffusione (ad esempio post su social network) = 1.140,30€

Sanzioni e regole

Al fine di ottenere l’autorizzazione è fondamentale il rispetto di requisiti che variano in base al mezzo di diffusione.
Per fare chiarezza il Ministero della Salute ha pubblicato 7 diversi documenti, in date successive, ognuno dei quali aggiunge informazioni al precedente. Sono quindi validi tutti e 7 contemporaneamente e disponibili qui.

Nel dettaglio:

  • Linee guida del 17/02/2010
  • Linee guida del 28/03/2013
  • Linee guida del 20/12/2017
  • Utilizzo di testimonial del 20/12/2017
  • Integrazione per pubblicità su Facebook del 24/10/2019
  • Pubblicità dei profilattici del 06/10/2020
  • Statement pubblicità mascherine chirurgiche del 21/10/2020

Chiaramente è impossibile sperare di riassumerne il contenuto in un articolo, è però importante sapere che il livello di dettaglio delle specifiche contenute nelle linee guida è abbastanza elevato.
Ad esempio, se la pubblicità ai dispositivi medici viene fatta tramite un post di Facebook le reazioni e i commenti devono essere disabilitati. O ancora, su Instagram la pubblicità può essere fatta solo tramite stories con swipe up che rimandino al sito del fabbricante. Non attraverso un post.

Insomma, per evitare di sottoporre al Ministero testi non conformi o di gestire la pubblicità in modo sbagliato, siamo disponibili.

Nonostante molte aziende non sappiano nemmeno di dover chiedere l’autorizzazione, fare finta di nulla espone ad un rischio economico non indifferente. L’effettuazione di pubblicità a dispositivi medici, senza autorizzazione, prevede una sanzione da 2.582 a 15.493€ (D. Lgs. 219/2006).

Validità

Il D. Lgs. 219/2006 specifica inoltre il periodo di validità dell’autorizzazione, pari a 2 anni.
Resta valido che il Ministero possa ritenere applicabile un periodo di validità inferiore, ad esempio nel caso in cui il testo contenga le parole “nuovo” o “novità”; per tale messaggio l’autorizzazione ha durata di un anno.

Come fare richiesta

Le modalità di dettaglio sono specificate sul sito del Ministero della Salute, la richiesta può essere effettuata via PEC.

Indirizzo: dgfdm@postacert.sanita.it
Oggetto: DM-PUB-A01
Inserire nell’oggetto anche: Richiesta autorizzazione pubblicità sanitaria nome prodotto, mezzo di diffusione, protocollo azienda

In allegato alla richiesta è necessario fornire: copia dell’attestazione di pagamento, copia timbrata del testo pubblicitario con due marche da bollo da 16€, copia della carta d’identità di chi presenta la richiesta.

Pubblicità ad operatori sanitari

La pubblicità soggetta ad autorizzazione è esclusivamente quella rivolta al pubblico. Se rivolta ad operatori sanitari non prevede nulla di tutto questo.

Capita spesso, infatti, che all’apertura del sito internet di un fabbricante di dispositivi medici, compaia un pop-up: “Dichiaro di essere un operatore sanitario”.
Un clic e sei dentro.

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